«Parlare di musica è come ballare di architettura», diceva Frank Zappa, mandando (giustamente?) in vacca decenni di critica contemporanea e secoli di storia della musica.
Quello che Frankie, però, probabilmente non sapeva è che in qualche modo un cinquantennio prima Oskar Schlemmer, effettivamente, era riuscito a far ballare di architettura, o quantomeno a far ballare l'architettura, o a farla muovere in maniera più o meno inquietante su un palco teatrale.
A novant'anni da ciò, dei simpatici pargoletti di un giovane studio di architettura scrivono canzoni pseudo-ironiche a tema architettonico-urbanistico. Potete visitare il loro blog, ed ascoltare le loro composizioni grazie al cacchietto di radioblog in alto a destra.
Qualche mutazione genetica deve aver colpito il genere umano, nel frattempo...
Quello che Frankie, però, probabilmente non sapeva è che in qualche modo un cinquantennio prima Oskar Schlemmer, effettivamente, era riuscito a far ballare di architettura, o quantomeno a far ballare l'architettura, o a farla muovere in maniera più o meno inquietante su un palco teatrale.
A novant'anni da ciò, dei simpatici pargoletti di un giovane studio di architettura scrivono canzoni pseudo-ironiche a tema architettonico-urbanistico. Potete visitare il loro blog, ed ascoltare le loro composizioni grazie al cacchietto di radioblog in alto a destra.
Qualche mutazione genetica deve aver colpito il genere umano, nel frattempo...
2 commenti:
Bhè, se ci pensi, molta dell'architettura contemporanea è parecchio ballerina...
A partire dalla Dancing House di Gehry a Praga, in effetti...
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