30.4.06

Una piccola vita

Per essere definita tale, una buona giornata dovrebbe essere una piccola vita.
Bisognerebbe alzarsi di buon mattino, far colazione guardare il sole ricevendone un impulso forte al desiderio di esistenza.
Fino a prima di pranzo occorrerebbe darsi a gioia sfrenata.
Il pomeriggio dovrebbe essere per l'amore, e non bisognerebbe arrivare alla sera senza aver creato qualche cosa di nuovo, scoperto qualcosa di bello e imparato qualcosa di interessante.
La cena dovrebbe essere leggera, ma completata da piccole dolcezze.
Alla sera, poi, le ore prima del sonno dovrebbero essere dedicate alla contemplazione di quanto meravigliosa sia stata la propria giornata e la stanchezza, solo allora, non sarebbe di peso ma accompagnerebbe un riposo meritato e desiderato.


23.4.06

Contromano

E se la strada giusta davvero non fosse questa?

Ho addosso la sensazione untuosa che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in tutto ciò che faccio.

Cosa sarebbe successo se Leonardo fosse diventato aiutante fornaio?
Se Mozart avesse studiato legge?
Se Michelangelo avesse aperto un'osteria?
Se Valentino Rossi si fosse dato all'informatica?
Se Charlie Chaplin fosse diventato uno spazzacamino?
Se Neftalì Ricardo Reyes fosse restato un semplice diplomatico?

Non tutti quelli che hanno regalato qualcosa di importante al mondo erano degli irripetibili geni. Io credo che ognuno abbia il suo giusto posto, che al suo giusto posto possa fare qualcosa di grande e che il problema sia solo quello di capire dove bisogna andare.

Certe volte credo che il posto giusto per me non sia quello che tanto affannosamente sto lavorando per costruirmi.

E se la strada giusta davvero non fosse questa?

18.4.06

Vinyago

Quanti giorni ci ho messo per scrivervi questo post, Dio solo lo sa (sicchè, visto che io lo so, io sono Dio. Beh, se non altro il sillogismo non fa una piega).
Ma è che per poter parlare delle proprie Lei con la necessaria attendibilità bisogna portarsi in uno stato di eccitazione particolare, io credo. Uno stato di eccitazione elettronica che si genera di tanto in tanto per non meglio precisati motivi. Per me, spesso si tratta dell'incontro fortuito con altri occhi in cui specchiarsi innamorandosi di altre Lei. Tutte, una per una, ad ognuna la sua magia e il suo profumo irresistibile.

Ma la mia... la mia è speciale.
Perché affonda dentro di me in un impeto sensuale e terrificante allo stesso tempo. Una di quelle cose che ti colpiscono a tre anni e non ti mollano più. Un incubo assurdo, capovolto, insensato e pazzo, orrido e nero, un fascino invincibile d'eleganza per la vista e per l'udito. Qualcosa che Freud afferrerebbe appena, e che io rincorro da sempre.
Invano, peraltro, e questo ovviamente non può che amplificare infinitamente la mia eccitazione fino alla nevrilità assoluta. Mi sfugge, maledetta, tra parole e linee. C'è qualcosa che può riportarmi ad una me ancestrale dietro il tempo, ed è questo.

Psssss: e se accettate in sussurro un consiglio, cercate il vostro qualcosa...

Ma ciò di cui ho desiderio di parlarvi è il dubbio che mi è sorto di recente, dopo una conferenza.
Esiste un'Africa per me? Esiste, la mia Africa?
Non un libro di Karen Blixen, ma qualcosa che non riuscirei a spiegarvi meglio che lasciandovi ascoltare ciò che ascoltate ora e chiedendovi di vedere Kirikù e la strega Karabà. E infatti in tutto questo tempo ancora non sono riuscita a trovare un'immagine per spiegarvela. Lei.
Non so se è più desiderio o paura, quello che ho di andarci e trovare che nulla di ciò che ho dentro esiste in effetti.
Il mio desiderio di cooperazione nasce anche e soprattutto da questo, ma in una maniera probabilmente ancora un po' immatura e distorta e impura, e infatti non posso non interrogarmi sull'egoismo che nasconde (o mostra) il desiderio incontenibile di andare in un posto per trovare se stessi, anziché qualcun altro. Ma per il momento, questo è. E d'altra parte, nessuno deve costringersi a rinunciare ai propri desideri inconsci, fino a che questi non nuocciono ad altri... non credete?

Non so quanti nella testa abbiamo una Terra Promessa.
Tu ce l'hai?

(Buona ricerca.)
Maat


Dhe ndërkaq, shqip qoftë im i parë ki.
Ka një gjuhë për çdo moshe dhe kohë dhe vend... e ky është imi, tashti.

14.4.06

Au centro

Look at me
Across the border
To Paris boulevard
Je me souviens now
do centro del mundo
that's rising into my mind

Follow me, meravigliosa
no homeland and no disguise
my rendez-vous c'est
au centro del mundo
ni tengo nombre tonight

Am I in no time?
Am I in no space?
Au centro del mundo
centro del mundo

Before I die
quiero salir de esta vida
to be inside
mi casa is called now
el centro del mundo
es mi destino to fly

From a tribe
venue d'etoiles
pour chercher des espoires
my rendez-vous c'est
au centro del mundo
that's rising into my mind

Am I in no time?
Am I in no space?
Au centro del mundo...



13.4.06

So unwillingly am I.

Easter holidays, an exam about to come, and the most useless unwillingness and disgust for studying and anything else (just like it wasn't enough). Always the exact right moment, I'd say. And I do, goddamn.
So nothing better than staying here blethering unuseful Anglo-saxon boring noises. Bleah.

[Five minute pause.]

Nevertheless, still no cooler ideas. Oh, such-a-bore, and what a lexical poverty! Oh, my own invented vocabulary!
I'd so much like to be able to speak every language just as I speak mine. But that's not the engeeners' thing, you know.
You technicolor world, you multifaced existence: forgive the desperate immorality of my psychical disorders, and simply show me how easy it all could be. But maybe it couldn't.
Mmm, my delirium seems someway more dignified if painted this way. Well, I could even pass off as normal. Oh, God save us...
And now? Twenty past ten p.m., a certain amount of meat showing not the slightest intention of leaving my stomach, the desire of running fading away... and nothing more worth living...

Disturbi cronici: la mia parte intollerante

Sono diventata intollerante alla noia. No, davvero, di un'intolleranza allergica che ha del patologico. Se mi annoio, sto male fisicamente. Comincio, nell'ordine, ad avvertire: un lieve stato confusionale, indolensimento degli arti inferiori, capogiri, sonnolenza invincibile, nervosismo e una sorta di claustrofobia intellettuale che, ovunque mi trovi, mi fa sentire un desiderio incontenibile di scappare via.
Il che mi fa fare delle incredibili figure di merda... Devo fare un lavoro di gruppo? Ho la responsabilità di molte persone sulle mie spalle? Guai se il lavoro affidatomi mi annoia minimamente. Riesco a diventare di gran lunga più inaffidabile ed egoista di quanto già non sia (e lo sono!), ma solo per un istinto di sopravvivenza personale che però nessuno può comprendere...
Che situazione imbarazzante.
Aiuto! Consigli?

10.4.06

Ho scelto un'altra scuola: son bombarolo!


Premetto che questo post è scritto mentre i risultati delle elezioni non sono ancora disponibili, appena dopo una tardiva visita allo sportello 35 del seggio a me preposto.
Ho fatto il mio dovere.
Non avevo mai scritto di politica qui su. Me lo avevano impedito la mia scarsa cultura sull'argomento e la mia debole capacità di discernimento, ma tant'è. Oggi sono stata cittadina votante nonostante il mio desiderio di un personale silenzio elettorale, poichè stavolta le due per me pari sono.
Volevo giusto portare alla luce il mio personale timore per queste elezioni. Per prima cosa, votare a sinistra per vedere Prodi sostituirsi a Berlusconi mi sembra davvero un controsenso* ed un insulto al mio buongusto.
Ciò che non riesce a lasciarmi dormire tranquilla è, come sempre, accorgermi che si sta facendo del manicheismo bello e buono. Che c'è un cattivo, e tutti gli altri santi, poeti, filosofi e professori. E io non accetto questo anche solo per la legge dei grandi numeri.
Mi spaventa, soprattutto, chi sbandiera la presunta mancanza di informazione sulle schifezze nascoste dietro il governo dello Smemorato di Cologno: io dico che mai sono circolate, in un modo o nell'altro, notizie di tanti tipi sui (solo presunti o anche fondati che siano, non fa differenza alcuna!!) traffici del Nano Bandanamunito, e che invece mai circoleranno altrettante indiscrezioni sulla persona del Mortazza. Sbaglio?
Siamo, ahimè (e dico ahimè perchè vorrei il contrario), in un paese in cui la sinistra sta meglio all'opposizione che al governo, per il semplice fatto che tutto viene messo a tacere quando così non è. E se ciò fosse a ragion veduta, se cioè si realizzassero effettivi rivolgimenti utili alla nazione e svanissero le annosità connaturate ad essa, ben sarei felice di portare bandiera rossa giorno e notte. Poichè invece a capo di tutto c'è un ex democristiano con più scheletri nell'armadio che libri in biblioteca, poichè gli interessi in gioco sono proprio gli stessi di quell'altro (ma mascherati di certo meglio e quantomeno con un po' meno gusto per il ridicolo), io mollo tutto e mi concedo a un Plasil compresse sublinguali, contro la nausea.

E tuttavia ho votato, ma mai vi dirò come. :D
Anzi: voglio vedere se indovinate. Nessun indizio. Sono sicura che non azzeccherà nessuno.
Buona fortuna...






* per chi c'era ieri nel surreale tragitto post-concerto:
T: «dove vai!? è controsenso!!»
M: «Controsenso, controsenso... in questo posto è tutto un controsenso!»

:D

8.4.06

Visioni


III

[...]
Se non spezzi le catene durante la tua vita,
quale speranza di liberazione nella morte?

[...]
Kabir dice: «È lo Spirito di ricerca
che aiuta. Io sono schiavo

di questo Spirito di ricerca».

VI

[...]
Quando l'amore per l'Io e per il Mio
sarà estinto, solo allora
l'opera del Signore sarà compiuta.
Perché il lavoro non ha altro scopo,
se non di portare alla conoscenza.
Quando ciò avviene, allora
il lavoro è terminato.

XVII

[...]
Che meraviglioso loto sboccia nel cuore
della ruota che tesse l'universo!

Solo alcune anime candide

ne provano vera delizia.
La musica pervade tutto,
e la il cuore è partecipe
della gioia del Mare Infinito.
[...]
Là la Musica Silente risuona.
È la musica dell'amore dei tre mondi.

XIX

[...]
Hai dormito per innumerevoli epoche.
Non vuoi destarti nemmeno questa mattina?

XX

A quale riva vorresti traghettare,
oh cuore mio? Nessuno è in viagio
davanti a te, non c'è alcuna strada.
Dov'é il movimento,
dov'è la quiete su quella riva?
Non c'è acqua. Né c'è barca,
né c'è barcaiolo.
Non c'è fune a sufficienza per alare
la barca, né c'è uomo per tirarla.
Né terra, né cielo, né tempo,
né altro là. Né riva, né guado!
Là, non vi sono né cormpo né mente.
E dov'é il luogo che spegnerà
la sete dell'anima? Non troverai
nulla in quel vuoto.
Sii forte, entra nel tuo stesso corpo.
Poiché là lo sgabello è ben saldo.
Valuta tutto ciò, oh cuore mio!
Non andare altrove.
Kabir dice: «Abbandona ogni fantasia
e rimani fermo in ciò che sei».

XXXII

Danza, cuore mio!
Danza oggi con gioia.
I canti d'amore colmano di musica
i giorni e la notte, e il mondo
ne ascolta le melodie.
Pazze di gioia, la vita e la morte
danzano al ritmo di questa musica.
Le colline e il mare e la terra
danzano. Il mondo dell'uomo
danza fra risa e lacrime
.
Perché indossare l'abito del monaco,
e vivere lontano dal mondo

in solitario orgoglio?

Guarda! Il mio cuore danza
nella gioia di cento arti
.
E il Creatore ne è lieto.

XXXVII

[...]
Quando un cavaliere coraggioso
scende in campo, una schiera
di codardi si mette in fuga.
Dura e faticosa è la lotta di colui
che cerca la verità. Perchè il voto
di colui che cerca la verità
è più impegnativo di quello
del guerriero, o di quello della vedova
che seguirebbe il proprio sposo.
Il guerriero combatte per poche ore,
e la lotta della vedova con la morte
si esaurisce in fretta.
Ma la battaglia di colui che cerca la verità
continua giorno e notte, e non trova fine
che con la vita.

LXII

[...]
E chi può aver insegnato all'amore
a trovare beatitudine

nella rinuncia?

XCI

Io ho appreso il sanscrito. Quindi,
lascia che tutti gli uomini mi chiamino saggio.
Ma a che pro tutto questo,
se vado alla deriva, arso dalla sete,

e consumato dalla fiamma del desiderio?

[da I canti di Kabir, poeta mistico indiano, XVI secolo]

1.4.06

Canone in_versi

Sisina

Imaginez Diane en galant équipage
Parcourant les forêts ou battant les halliers
Cheveux et gorge au vent, s'enivrant de tapage
Superbe et défiant les meilleurs cavaliers!

Avez-vous vu Théroigne, amante du carnage,
Excitant à l'assaut un peuple sans souliers,
La joue et l'oeil en feu, jouant son personnage,
Et montant, sabre au poing, les royaux escaliers?

Telle la Sisina! Mais la douce guerrière
A l'âme charitable autant que meutrière;
Son courage, affolé de poudre et de tambours,

Devant les suppliants sait mettre bas les armes,
Et son coeur, ravagé par la flamme, a toujours,
pour qui s'en montre digne, un réservoir de larmes.

***
Immaginate Diana in un corteo galante
Pecorrere foreste o battere le macchie,
Capelli e seno al vento, ebbra di strepito,
Superba mentre sfida i migliori cavalieri!

Avete visto Théroigne, amante del massacro,
Che eccita all'assalto un popolo ch'è scalzo
La gota e l'occhio in fuoco, che interpreta il suo ruolo,
E affronta, spada in pugno, reali scalinate?

Così è Sisina! Ma la dolce amazzone
Ha l'anima indulgente così come assassina

Il suo coraggio, acceso da polvere e tamburi,

Davanti ai supplicanti sa metter giù le armi
E il cuore suo, preso in fiamme, ha sempre
Per chi se ne mostri degno, una riserva di lacrime.


[Charles Baudelaire, traduit en façon pas approprié par Maat]

Vi prego, leggete

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