16.12.05

Time is never time at all

Alle volte tutto sembra sfuggirmi. Il senso, ad esempio. Il senso del tempo. No perchè, diavolo, uno si dice che ogni istante della vita andrebbe vissuto come se fosse l'ultimo, che non dobbiamo mai fermarci, mai, mai, mai... Solo che scegliere (e non sempre liberamente, per la verità in genere del tutto forzatamente) questa strada porta ad accorciarsi la vita non di poco!
Non solo perchè si crepa giovani, che il cuore non le può mica reggere tutte, ma anche perchè il tempo vola via in un soffio. Un soffio.
Un
solo
soffio.
Un paio di anni come questi ultimi due non mi capiteranno più, ne sono certa.
E nemmeno, vi dirò, so se doverne gioire o meno.
Ho incontrato la vita tra marinai gentili, giovani epicuree del massacro, poeti consapevoli e non, colleghi/rivali/amici, ardimentosi cavalieri d'oltre Adriatico, filosofi con secchi vuoti e retori finenovecenteschi, saggi, sconsiderati, scienziati, santi e navigatori, vicende singolari, vicende collettive, me-stesse di tutte le fogge, i colori e le dimensioni.
Mi sono scontrata con la vita tra fiati spezzati, scivoloni incauti, colpe, scoperte spiacevoli, nausee (causate e subite), sudore, vergogna, successi immeritati, successi insipidi e successi orribilmente caramellati, inadeguatezze, disgusti quasi sempre autogenerati. E ancora non è finita...
E tutto questo ha fatto del mio ultimo anno di vita qualcosa che non mi è sembrato più lungo di una settimana.
Allora, o darsi al buddismo e convincersi che non sarà l'ultima vita, oppure altro che riempirsi ogni istante. Dilatarlo, invece, rarefacendolo fino all'estremo.
Da domani, chissà.

1 commento:

Maat ha detto...

Believe in the resolute urgency of now (e andammo avanti fino a notte pur di citarla tutta) :D