1. L'equitazione è uno sport.
Uno sport vero, nel senso che uno suda, dimagrisce, si fa i muscoli e torna a casa coll'acido lattico nelle vene.
No, non è che il cavallo si fa il mazzo e tu stai spaparanzato tipo in poltrona. Esiste una lunghissima serie di esercizi massacranti per il cavaliere, e tutto non per il mero gusto di rassodarsi le chiappe, bensì per rendersi capaci di restare in sella in (quasi) tutte le situazioni.Avete presente quel grazioso "su e giù" che il cavaliere fa sulla sella quando il cavallo trotta? Provate a fare lo stesso senza staffe.
Le staffe sono un utile appoggio attraverso cui il cavaliere trasferisce parte del suo peso al cavallo e quindi a terra, ma egli deve garantirsi sicurezza mediante una pressione forte e continua delle gambe sulla sella, il che mette paurosamente sotto sforzo i muscoli dell'interno coscia.
Inoltre: un cavallo può sollevare un uomo di 70 kg col solo collo, senza particolare sforzo. Credete dunque che questo collo non abbia la forza sufficiante a vincere quella delle vostre esili braccine? Bicipiti, tricipiti, deltoidi e dorsali non se la passano meglio degli adduttori della coscia.
2. L'equitazione non è una cosa per signorine con la puzza sotto il naso.
E qui si potrebbero aprire fior di parentesi, che riassumerò nei seguenti punti:
- il cavallo non si pulisce da solo e non esistono folletti magici che lo facciano per voi dopo il tramonto. Se vorrete andare a cavallo dovrete avere a che fare di frequente con fango, terreno, polvere, escrementi vari, bave e peli, peli, peli.
- di per sé, la cura del cavallo è faticosa quanto la monta. Una serie potenzialmente infinita di operazioni precede e segue il momento della monta, la maggior parte delle quali prevede a sua volta fatica fisica direttamente (strigliate o tosate più di due cavalli di fila e comincerete a credere all'incredibile) o indirettamente (trasporto di oggetti pesanti disseminati in genere ovunque per la scuderia), e comunque non vi permette, se siete donne, che la vostra manicure duri più di 45 secondi. Se siete uomini, 30 secondi.
- il cavallo è allo stesso tempo immensamente più forte e immensamente più stupido di voi. Il che, credete, causa una lunga serie di inconvenienti. L'animale ha spesso emozioni per noi non sempre sensate e non è detto che sia semplice tenere a freno 600 kg di "emozioni insensate".
3. Per imparare ad andare a cavallo ci vogliono anni di apprendimento ed esistono varie scuole con metodologie diversissime tra loro.
Quindi, per pietà, non dite che sapete andare a cavallo se una volta a Pasqua avete fatto un giretto in campagna a dorso di mulo.
4. Il cavallo è un essere pensante.
Checché io stessa abbia detto della esiguità delle potenzialità intellettive di un cavallo qualora rapportate a quelle di un uomo (e ci sono comunque casi umani che renderebbero a questo proposito il dibattito assai interessante), l'animale è capace di ragionamenti assai lucidi, per quanto semplici. Un cavallo capisce con semplicità se un cavaliere è principiante o esperto ed agisce di conseguenza (coi principianti portando pazienza, sì, ma anche prendendosi libertà che l'esperto non gli lascerebbe), percepisce ansie e sicurezze del partner, esprime con estrema chiarezza bisogni, paure, allegria, nervosismo, rabbia, noia, affetto e spensieratezza. Riconosce persone e cose, impara in fretta, anche a prendervi in giro.
5. Il cavallo non è un essere umano.
E quindi non lo riempite di ninnoli e fiocchettini per lui completamente privi di significato. Non pretendete che sopporti bambini che gli scorrazzano tra le gambe o gli si attacchino alla coda. O che accetti smancerie a tempo indeterminato: le dimostrazioni d'affetto sono gradite, ma senza eccessiva invadenza.
6. Chi va a cavallo non è un fantino.
Un fantino è esclusivamente il cavaliere che partecipa alle gare di galoppo o di corsa ad ostacoli; gli altri vengono detti semplicemente cavalieri ed amazzoni, a seconda del sesso. E non devono attenersi a restrizioni di peso ed altezza, perché esiste un cavallo per qualsiasi stazza.
7. Andare a cavallo non fa venire le gambe storte.
Fidatevi.
8. Da cavallo si cade.
E molto, decine di volte, soprattutto all'inizio. Dunque non crediate che ogni caduta da cavallo presupponga nella migliore delle ipotesi una paralisi totale del malcapitato solo perché è accaduto a Christopher Reeves; la maggior parte delle cadute avviene senza alcuna conseguenza (se non per l'amor proprio). La prudenza, ovviamente, non è mai troppa, e quindi è d'obbligo l'uso del cap (casco con mentoniera, rivestito in velluto).
9. Il cavallo non salta a comando.
Sembra che una delle curiosità che più affliggono i profani dell'equitazione sia questa. Mi è stato chiesto una marea di volte se i cavalli, posti di fronte ad un ostacolo, saltino spontaneamente o abbiano bisogno di uno specifico comando per farlo.
Ma porca miseria, credete sul serio che un mammifero, se diretto a 60 all'ora contro una parete di legno, ci si chiatri su fracassandosi le ossa a meno che non lo diciate voi?! Ma è chiaro che un cavallo salta ugualmente, se ne ha voglia. La riuscita tecnica di un salto deriva però ovviamente dall'affiatamento del binomio, dalla correttezza dell'avvicinamento all'ostacolo e quindi anche in gran parte dalle prestazioni del cavaliere.
10. Per andare a cavallo non è necessaria una giacca rossa con le code e dei pantaloni bianchi.
Il che fa il paio col punto 2. Gli abiti che userete per andare a cavallo si sporcheranno ed usureranno con facilità. Esiste quindi un abbigliamento specifico, con tessuti e cuoiami studiati per resistere nelle zone di particolare stress e creare la massima comodità, ma non si tratta comunque dei pantaloni bianchi e della giacca rossa che figurano nell'immaginario comune. Quelli sono abiti esclusivamente per la monta inglese, da concorso, e in ogni caso si differenziano a seconda delle discipline.
E non solo: per la monta western, non è che uno si mette un cappello a larghe tese, gli speroni a stella, comincia ad agitare braccia e gambe gridando "yyyyyyehhaaa!" e il gioco è fatto...
Bene, spero che questo sussidiario vi sia stato utile, ma soprattutto spero sia utile a me, acciocché alla prima colossale stronzata che mi viene detta o richiesta io possa direttamente indirizzarvi qui ed utilizzare in modo più proficuo il mio scarso tempo.
Sentitevi dunque pure liberi di chiedermi tutto quello che volete, purché non trovi già risposta in queste 10 maledettamente frequently asked questions.
A presto ;)