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Oggi siamo al quarto piccolo viaggio intorno al mondo, ma stavolta sarà purtroppo un viaggio breve. Andiamo.
Ricordate quando parlammo del Triangolo d'Oro dei Pa Dong? Le donne dal collo lungo e il mistero della loro sopravvivenza?
In quell'epoca io volli sfatare l'assurda diceria secondo la quale in Africa certe donne portassero collari che, inibendo completamente lo sviluppo muscolare del collo, le rendevano facili prede del marito che, al minimo sospetto di adulterio da parte loro, avrebbe potuto smontare il suddetto collare e condannarle in men che non si dica ad una giusta morte per soffocamento. Ebbene, l'usanza dell'allungamento del collo esisteva, ma con ben altre modalità che non ripeterò una seconda volta in questo post. Se vi interessa rileggerne, cliccate qui.
Torniamo dunque a noi.
Una delle più celebri etnie sudafricane è quella Ndebele. Indagando e cercando ho trovato in questa una incredibile comunanza con i Pa Dong per l'effettivo uso di simili collari, bracciali
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Tuttavia, quel che mi sembra di aver capito è che esistono due tipologie di collari.
Una è a spirale, del tutto simile a quella dei Pa Dong, che sembrerebbe indurre nella donna una simile trasformazione fisica, come nella foto che segue.
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Piuttosto, l'ignoranza diffusa lega ancora la donna-collare africana al rosso delle più note tribù orientali che vivono a cavallo tra Kenia, Tanzania e Uganda, come i Masai, i Samburu e i Rentille (quasi indistinguibili tra loro in quanto a costumi ed usi estetici), per il semplice fatto che
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In poche parole, gli occidentali conoscono i Masai e null'altro. Di rado l'immagine di una società tribale africana porta automaticamente ai pesanti e coloratissimi mantelli di lana ndebele, perchè di rado si pensa che, ad esempio, esistono zone dell'Africa in cui alle volte il clima è freddo.
Ma prescindendo da tutto ciò, è semmai interessante chiedersi quale sia la ragione dell'ipotetica identicità di tradizioni tra i Pa Dong e gli Ndebele. Al momento, però, questa domanda non riesce a trovare da parte mia alcuna risposta.
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4 commenti:
Non ho bibliografia o etnografia che avvalori l'ipotesi che ti sto per esprimere, ma credo che gli studi di Judith Butler sulle modificazioni del corpo abbiano attinenza con quanto da te riportato in questo percorso.
La Butler ipotizza che il corpo venga plasmato dalla performatività delle norme sociali... per cui la valenza sociale di tutte queste "imposizioni" al corpo della donna può sicuramente avere un valore di "schiavizzazione" o almeno di imporre un'identità e un ruolo di genere.
ciao
Grazie mille dell'informazione!
prego ! Molto bello il tuo blog :-)
Ti ringrazio...
Parole come queste sono la spinta che mi fa continuare ^^
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