31.10.06

Amateuse, Quelconque, Réaliste

Dilettante Mediocre e Realista.


Ho elaborato una mia nuova dichiarazione di poetica.
A voler sentire Giedion su Le Corbusier, «solo il fanatismo e l'ossessione concedono la capacità di non affondare nel mare della mediocrità».
Non posso che concluderne di aver errato a voler cercare, fino ad oggi, di elevarmi in qualche modo al di sopra del rango cosiddetto mediocre del genere umano. Ma sono andata oltre: il mio fatale errore non è stato tanto quello di pensare di essere in grado di riuscire nell'impresa, non essendolo; l'inciampo consiste nel voler dare alla mediocrità un carattere di melmosa negatività.
Realizzo oggi, proprio al contrario, di essere Mediocre non per non riuscire in nulla, bensì per non aver alcuna voglia di concentrarmi fanaticamente ed ossessivamente su una sola cosa per emergere in quel campo soltanto.
Sarà un mio difetto congenito, non so; quel che ho imparato di me è però che sono affetta da un eclettismo talmente radicato che non sono capace di dedicarmi a qualcosa senza soffrire di un malessere quasi fisico nel trascurare qualcos'altro a vantaggio di quella. Il mio destino dunque è e sarà la Dilettanza. Tutto mi diletta e in nulla potrò per questo esser più che dilettante. Il sacrificio di una fama personale trova allora una qualche intima valenza etica in una ricchezza totale che è povertà totale.
Predico questa nuova poetica come l'ammissione del calzarmi a pennello del "chi troppo vuole". Non senza un dolore inestinguibile. Non senza un desiderio insaziabile e ruffiano di una felicità ignorante. Non senza una tristezza destinata a non trovare sollievo.

Et mon être réaliste, enfin, se célébre dans l'attente, car toujours je demande l'impossible.

[Leonardo Alenza (1807 - 1845), Sátira del suicidio romántico]

7 commenti:

Anonimo ha detto...

E se per eccellere in qualcosa bisogna essere dei monomaniaci tanto vale lasciare questa strada a chi si sente appagato da una sola attività, seppur svolta fino in fondo. Meglio, a mio parere, guardarsi intorno con sguardo febbricitante e non accontentarsi mai di un solo angolo di mondo....
E' da un pò che non ci si leggeva, a presto ;)

Anonimo ha detto...

Sinceramente non saprei risponderti (oppure volendo ti risponderei "mu", come farebbe un hacker citando il Jargon :).

Perché in realtà parto dall'assunto che la religione, e quindi le "regole" secondo le quali uno possa sia degno o meno del Paradiso, sia un artificio umano con pretesa di oggettività divinamente certificata.

Quindi, per quanto mi riguarda, potrei anche pensare che in un eventuale Paradiso ci vadano a finire tutti quelli "bravi a prescindere". A prescindere soprattutto dal fatto che credano o meno.

Jack Frusciante ha detto...

Imparerai presto, mia cara, che un ingegnere non è uno specialista, ma una figura ibrida che sa di tutto un po' e generalmente con quel poco che sa mette insieme le competenze ed il lavoro degli altri, lo coordina e solo così aggiunge valore al lavoro. Solo all'inizio magari fa lo specialista, ma dura poco. Se poi non fa la libera professione questa cosa vale anche di più. Per tornare a noi, io credo che il blog non possa essere mai altro che un diario, con il piccolo contributo di chi lo legge, ma parle sempre di te. Non sarà mai il luogo del confronto, non quanto un forum o una mailing list od un newsgroup. Se vuoi stare al mondo come mi sembra che tu voglia, devi proprio amarlo tutto, un po' alla volta, un po' oggi e un po' domani. Con la eterna frustrazione di non essere mai nè carne nè pesce, ma sai che bello avere mille interessi piuttosto che una sola mania! Perciò se vuoi sapere cosa mi aspetto da questo luogo, è solo questo: parlami di te. E più interessi (o disturbi...) hai, più diventano miei con te. E togliti questa puzza da sotto al naso ;-) la mediocrità non è nè bene nè male, è uno stato di fatto che nel tuo caso si potrebbe meglio dire panta-filia ;-) quello da cui cerchi di fuggire secondo me non è la mediocrità ma la banalità, quello si che un male incurabile di molti! Ma non è il tuo caso! In bocca al lupo!

Anonimo ha detto...

Alla tua "felicità ignorante" avrei preferito, mia cara Maat, una "ignoranza felice" dal momento che (a mio avviso, bada bene!) la felicità, per sua stessa natura, non può essere ignorante dal momento che conosce l'essenza stessa dell'esistenza... quella di cui noi, per intenderci, siamo solo e soltanto eterni inseguitori.

Ben tornata.

Anonimo ha detto...

IL MAESTRO GIUSTO
C'era una volta un cane
che non sapeva abbaiare.
andò da un lupo a farselo spiegare,
ma il lupo gli rispose con un tale ululato
che lo fece scappare spaventato.
Andò da un gatto, andò da un cavallo,
e - mi vergogno a dirlo -
perfino da un pappagallo.
Imparò dalle rane a gracidare,
dal bove a muggire,
dall'asino a ragliare,
dal topo a squittire,
dalla pecora a fare «bè bè»,
dalle galline a fare »coccodè».
Imparò tante cose,
però non era affatto soddisfatto
e sempre si domandava
(magari con un «qua qua»...):
- Che cos'è che non va?
Qualcuno gli risponda, se lo sa.
Forse era matto?
O forse non sapeva scegliere

Anonimo ha detto...

Felice di non volermi dedicare ad una sola cosa, ergo provo amore per la mia mediocrità :)

A ha detto...

Non mediocre, bensì poliedrica cara Maat...Poliedrica è la parola migliore per definire una persona "ricca" e piena di interessi, mossa dal fuoco della curiosità impulsiva e frenetica per tutto ciò che valga la pena conoscere...E chi potrebbe accusare una persona poliedrica di essere mediocre? Il mediocre per l'appunto, il noioso per eccellenza, lo stolto che eccelle nella noia!
Sapessi quanti ce ne sono... :/